Ho una strana fissazione per questa casa editrice inglese che, specialmente negli anni '50 e '60 pubblicò moltissimo materiale di provenienza italiana. La Fleetway (che fino agli anni '40 si chiamava Amalgamated Press, e dopo i '60 entrò nel gruppo editoriale IPC) commissionava infatti i propri lavori ad alcuni studi esterni, non solo inglesi ma anche stranieri: italiani, spagnoli e sudamericani in primo luogo. All'epoca c'erano diversi studi in attività in Italia come lo studio Creazioni D'Ami di Milano, lo Studio Giolitti di Roma, lo Studio Rosi di Roma. Queste agenzie editoriali distribuivano i lavori a loro commissionati al proprio staff di disegnatori, i quali molto spesso producevano i fumetti in forma anonima, come era consuetudine all'epoca, lasciando allo studio i diritti di sfruttamento.
Nel n.69 di Fumetto (Anafi, marzo 2009) è stata pubblicata la prima parte di un interessantissimo lavoro di catalogazione di tutti gli artisti italiani che collaborarono con i vari studi, con la cronologia esatta delle loro opere pubblicate in Gran Bretagna. Si tratta di decine di artisti e, verosimilmente, di decine di migliaia di tavole. L'articolo (a cura di David Roach e Alberto Becattini) credo che si basi almeno in parte su una mastodontica opera in 3 volumi (di cui finora è edito solo il primo) dal titolo The Fleetway Picture Library Index di David Roach e Steve Holland che si pone come lodevole obiettivo quello di attribuire definitivamente ciascun numero delle collane Fleetway ai suoi legittimi autori. All'estero sono sempre molto più avanti.
Nel n.69 di Fumetto (Anafi, marzo 2009) è stata pubblicata la prima parte di un interessantissimo lavoro di catalogazione di tutti gli artisti italiani che collaborarono con i vari studi, con la cronologia esatta delle loro opere pubblicate in Gran Bretagna. Si tratta di decine di artisti e, verosimilmente, di decine di migliaia di tavole. L'articolo (a cura di David Roach e Alberto Becattini) credo che si basi almeno in parte su una mastodontica opera in 3 volumi (di cui finora è edito solo il primo) dal titolo The Fleetway Picture Library Index di David Roach e Steve Holland che si pone come lodevole obiettivo quello di attribuire definitivamente ciascun numero delle collane Fleetway ai suoi legittimi autori. All'estero sono sempre molto più avanti.
La Fleetway, una volta acquistati i lavori, oltre che pubblicarli in patria rivendeva i diritti di pubblicazione, per cui buona parte delle storie, sia quelle disegnate in Italia che quelle di altra provenienza, trovavano spazio anche nel mercato italiano. Non è sempre facile (almeno per me) individuare ogni pubblicazione italiana che ha proposto storie di proprietà Fleetway tuttavia si può intuire che la casa editrice che ebbe con essa il rapporto più duraturo e proficuo fu la Dardo, che pubblicò nelle due collane Super West, dal 1954 al 1965, molti personaggi western provenienti dalla collana inglese Cowboy Super Library, come Kit Carson, Buck Jones, Buffalo Bill, Davy Crockett.
E oltre ai Western, la casa editrice acquistò anche i diritti di molte storie di guerra delle collane Battle Picture Library, War Picture Library ecc. che pubblicò prevalentemente nella Collana Eroica e nella Super Eroica, o di alcuni personaggi di altre "Picture Library", come Robin Hood.
Ma non fu certo la Dardo l'unico editore a pubblicare il materiale Fleetway. Per quanto riguarda gli albi di guerra anche la Bianconi e la Meroni, ad esempio, pubblicarono molte cose, così come la Europer nella collana Attack! o la ormai dimenticata Immobiliare Franca, che pubblicò in due serie di 14 numeri i due personaggi Battler Britton e Spy 13 della Thriller Picture Library.
Persino un settore che in Italia ha avuto sempre scarsissime vendite come quello dei fumetti rosa venne conteso dai vari editori, così che oggi ci ritroviamo con diverse seriettine durate non più di una manciata di numeri tutte con materiale della Love Story Library (Giovinezza ed. Europer, Cupido ed. Corno, Romantica ed. Vita ecc.)
Molte delle storie pubblicate in Italia sono state già attribuite ai giusti disegnatori, ma molte ancora no, specialmente per quel che riguarda autori non di primissimo piano. Con l'opera di Roach e Holland si possono forse fare dei passi in più, ma chi ce li ha tutti questi fumetti per fare un controllo incrociato???
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