venerdì 18 settembre 2009

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(Un assaggio di) Bernie Wrightson illustratore

Scanner riparato (e non ricomprato), il blog può ripartire con frequenza meno dilatata.

Scrivendo il post sui mostri mi è tornato in mente che nella mia lista dei desideri c'è, da tempo immemorabile, il Frankenstein di Mary Shelley illustrato da Bernie Wrightson.




Credo che molti appassionati di fumetti siano a conoscenza di questa edizione, di una bellezza davvero rara. In rete si trovano moltissime immagini che riproducono le circa 50 illustrazioni del libro.
Ne metto alcune, ma consiglio di andarle a cercare altrove (ad esempio sul suo sito personale) che qui le dimensioni sono ridotte:








Qualcosa di Bernie, però, ce l'ho già. I miei negli anni '80 erano abbonati al Club degli Editori e in mezzo a una marea di libri inutili che acquistarono (oggi inscatolati in garage) ce n'era anche qualcuno degno di nota. Quando qualche anno fa ho scoperto che il libro di Stephen King Unico indizio la luna piena (edito appunto dal Club Degli Editori nel 1986) è uno dei libri più rari e ricercati dai collezionisti del maestro dell'Horror mi sono ricordato che ce l'avevo, perché da adolescente l'avevo letto.



Mi sono fiondato in garage per recuperarlo, con l'idea di rivenderlo al volo e recuperare qualche deca per i miei vizi. Quando l'ho trovato però ho cambiato idea e ho deciso di tenerlo. E non per la storia, che è veramente pietosa, ma per le fantastiche illustrazioni che la accompagnano. Quando le ho riviste mi sono ricordato che già da piccolo ne ero rimasto affascinato e turbato, anche perché erano piuttosto crude per un bambino stupidotto di 7-8 anni come ero io. La storia è strutturata a mo' di calendario, e ogni capitolo è un mese dell'anno. E come ogni bel calendario, anche questo è accompagnato da un disegno a colori per ogni mese (più altri in bianco e nero disseminati qua e là).









Sfortunatamente non conosco Wrightson al di là di questi due lavori, se non per quello che ho letto e visto su internet, ma anche solo con queste cose egli rimane uno di quei disegnatori che con la sua arte mi ha lasciato davvero qualcosa.

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