lunedì 24 maggio 2010

2

Le Donne e i Mostri di Floriano Bozzi (2 di 4): URANELLA


Cari amici, scusatemi se il blog va un po' a rilento in questo periodo. Proseguiamo con la nostra mini rubrica dedicata a Floriano Bozzi e ai suoi personaggi femminili. La prima testata della Trilogia a cui abbiamo accennato nella Prima Puntata è Uranella.
Uranella iniziò ad essere pubblicata nell'agosto del 1966, ed appartiene ad un filone molto interessante che da noi viene comunemente classificato all'interno della categoria dei fumetti neri, ma in realtà rappresenta una categoria a parte (ne discuteremo presto  proprio nella rubrica sui fumetti neri). La categoria è quella delle Eroine Fantasexy nate dal successo del personaggio francese Barbarella di Jean Claude Forest, icona della liberalizzazione dei costumi e dell'emancipazione femminile (personaggio che in generale è molto più osé delle sue sorelle italiane).
Barbarella si acoppia anche coi robot!

Anche la nostra Uranella è figlia della sua epoca, e l'erotismo è una componente chiave delle storie. Naturalmente, se avete mai letto qualcuno di questi fumetti "erotici" sapete che, per gli standard odierni, si tratta di un erotismo proprio all'acqua di rose, dove nella situazione più estrema la signorina di turno  è in bikini e dà un bacio in bocca al suo amante. E Uranella non fa eccezione:

Ma il bello sta proprio nel fatto che, nonostante le situazioni così poco spinte, la mano di Bozzi riesce ad evocare una sensualità difficilmente riscontrabile in altre opere dello stesso periodo. Neanche Magnus, secondo me, in questi anni ha ancora raggiunto i suoi vertici espressivi. Forse solo Crepax con Valentina ci è riuscito, ma quella di Crepax è una sensualità che si esprime come effetto visivo, artistico, pittorico. E' costruzione formale.



Bozzi invece riesce a generare un'attrazione partecipe, che quindi ha in sé il germe della pornografia, intesa nel senso positivo, come sensazione di essere catturati da un'oscenità affascinante, in un'invasione totale dell'intimità personale. Ti cattura nei livelli più profondi. Nonostante gli abiti non troppo scoperti, queste donne sono davvero erotiche, pornografiche.






La storia di Uranella è al confine tra la fantascienza e il fantasy, un po' tipo la saga di Tschai di Jack Vance, ma con in più l'intrusione di miti, dèi e semidèi che si muovono in un mondo di tipo medievale fatto non solo di navi spaziali ma anche di  maghi e incantesimi. I testi sono, per i miei gusti, decisamente belli, e sono stati scritti da sceneggiatori di grande levatura:  Michele Gazzarri, Pier Carpi e Nino Cannata. Uranella viaggia assieme ad Antares, col quale ha una relazione amorosa molto "aperta" ad altri incontri, e i due sono costretti a peregrinare per lo spazio perché Morbus, il terribile mago del pianeta Inferia, ha distrutto il loro mondo costringendo al limbo i suoi abitanti. I primi episodi sono dunque un viaggio nella galassia alla ricerca del pianeta Inferia, finché il pianeta viene raggiunto e, nell'albo n.9, Morbus viene trovato e muore... per amore:



Gli episodi successivi sono un continuo viaggiare per mondi sconosciuti poiché la maledizione non è stata cancellata e il pianeta natale di Uranella è perduto.

La morte di Morbus così strana non è però casuale, e si incastra nel gioco delle pulsioni verso l'amore e verso la morte caratteristiche di questo fumetto.  Buona parte della componente erotica, è data infatti dai... mostri. Il mostro, si sa, è erotico per antonomasia. E' anch'esso pornografico perché è la depravazione della normalità, e crea su chi lo osserva una curiosità morbosa. E' un tabù violato. Ci rende piccoli e indifesi, perché ci attrae e ci spaventa allo stesso tempo, come un adolescente alla scoperta del mondo del sesso. E in Uranella la mostruosità è in perfetta armonia con l'erotismo. E' la dicotomia donna-mostro, vita-morte. E' il mito della bella e la bestia: Eva e il serpente, Parsifae e il toro. In Uranella il mostro, quando è uomo, è in costante ricerca dell'accoppiamento amoroso, è dunque desideroso di generare. Cosa che ci appare abominevole e estremamente legittima allo stesso tempo.




Oppure di mangiare, che in fondo è la stessa cosa e ancora di più, perché è la propria rigenerazione nell'annullamento dell'altro.


Quando è donna, è doppiamente pornografico perché seduce e uccide.



In ogni albo ci sono tantissimi mostri diversi, ognuno con la sua perversione, ognuno con la sua pulsione. E sono disegnati superbamente e bellissimi. Io amo i mostri, ma quelli di Bozzi li amo ancora di più.

Collezinisticamente Parlando:

Escono 20 numeri dall' Agosto del 1966 al Maggio del 1968, per conto delle Edizioni Bianconi. Viene pubblicato anche in altri paesi europei, tra cui Francia e Germania. La serie francese (dal titolo Auranella) è particolarmente interessante perché è durata 26 numeri, ma negli ultimi 6 numeri non c'è Uranella... Esiste anche una serie tedesca (Uranella), che se non sbaglio è di sole 12 uscite.

2 commenti:

  1. Condivido pienamente.
    Bozzi è stato un grande, soprattutto quale autore di copertine (i cui originali, infatti, colleziono).
    Andrebbe, senz'altro, maggiormente considerato.

    RispondiElimina
  2. in effetti Crepax era veramente osceno

    RispondiElimina

Related Posts with Thumbnails