Ciao a tutti, con piacere riprendo la pubblicazione del blog.
Ricominciamo con una seriettina umoristica che sono riuscito a completare qualche settimana fa. E' composta di soli sei numeri e ha un interesse collezionistico molto modesto ma un contenuto che sarebbe un peccato dimenticare. Sto parlando di Leondoro, una collana contenitore delle Edizioni Imperia di Vincenzo Baggioli che uscì tra l'Aprile e l'Agosto del 1964.
L'autore che contribuì più di tutti alla realizzazione degli albi fu Giancarlo Agnello, che ideò (o ripropose) tre eccellenti personaggi, tra cui quello che dava il nome alla testata. Agnello, che purtroppo è scomparso qualche anno fa, è uno di quei disegnatori di cui amiamo parlare in questo blog, ovvero uno di quelli che si è speso tantissimo come artigiano del fumetto ma che raramente viene ricordato. Nel suo caso, ciò è dovuto anche al fatto che dalla seconda metà degli anni '60 a quasi tutti gli '80 lavorò per l'editore francese Lug, per il quale disegnò molti albi tra cui il più noto è forse Alan Mistero della EsseGessE (che in Francia si chiamava Ombrax):
E, in Italia, fu proprio lui a disegnare i primi 4 numeri di Sadik e il n.1 di Walter Sten per l'editore Del Buono nel 1965. Le tavole di questi albi erano firmate Gian, e l'attribuzione dello pseudonimo a Giancarlo Agnello è avvenuta solo un paio di anni fa grazie alle ricerche di Luigi Marcianò che poi ha pubblicato in proposito un paio di interessantissimi articoli su Ink n.49 del Gennaio 2009 e su Fumetto n.71 dell'Ottobre 2009.
Non so se sono riuscito a trasmettere la portata della cosa, ma in quella scoperta ci furono due informazioni che mi fecero saltare sulla sedia: 1) Finalmente si è trovato il realizzatore grafico di Sadik, uno dei neri più belli e importanti della storia! 2) Possibile che ad Agnello i riconoscimenti siano arrivati postumi con oltre 40 anni di ritardo? Non è profondamente triste? (Col premio ANAFI, l'anno scorso, si è tentato di porre rimedo in qualche modo, ma quando è tardi è tardi).
Per Leondoro, Agnello propose 3 personaggi: il primo era Leondoro (la grafia era a volte Leon D'Oro), le avventure di un giovane leoncino antropomorfo e del suo amico scimmietta Zac. A caccia di guai per la sua voglia di divertirsi, mette sempre in agitazione suo padre Leon de Leoni e sua madre Leonora che sono anche il Re e la Regina della Foresta. Tra le idee di base per le storie quella secondo cui il padre vorrebbe abdicare in suo favore, ma Leondoro si rifiuta perché vuole fare un altro mestiere, come il Cavallo Da Corsa (!!!) o il Pilota D'Aereo:
Il secondo personaggio era Pinocchio (o Pinocchietto), una versione modernizzata del burattino di Collodi. Di questo personaggio l'Editrice Imperia pubblicò anche un album di figurine sempre disegnate da Agnello e probabilmente tratte dalle vignette degli albi (per la cronaca, Agnello realizzò anche molti altri album di figurine a cavallo tra i '50 e i '60).
E poi c'è Zampanò, un personaggio umoristico ma che richiama al neorealismo cinematografico per gli ambienti e i costumi (l'idea per il personaggio probabilmente arriva proprio dallo Zampanò de La Strada di Fellini, interpretato da Anthony Quinn). Il protagonista è un signore grassoccio senza il becco d'un quattrino che compensa la mancanza di vile denaro con la sua estrema generosità. Le sue avventure erano già apparse nella collana contenitore Zampanò tra il '57 e il '58, pubblicata dalla Sport Editoriale (che faceva sempre capo a Vincenzo Baggioli), dove Giancarlo Agnello aveva debuttato. Non è detto esplicitamente, ma pare di capire dalla Guida e dagli articoli di Marcianò che le avventure uscite su Leondoro fossero nuove. A occhio mi sembra che siano invece delle ristampe, o per lo meno delle storie disegnate all'epoca della collana Zampanò e rimaste per alcuni anni inedite (purtroppo non ho nessun numero di questa serie e non posso controllare).
Ma non è finita qui. Nel n.4 di Leondoro c'è anche una storiella autoconclusiva di 3 tavole disegnata da Agnello intitolata Cappuccetto Rosso. Il sottotitolo recita: "Favola Antica Aggiornata da Vincenzo Baggioli". Già nella collana Zampanò erano uscite alcune "Favole Aggiornate", tutte disegnate da Agnello. Secondo le mie fonti, erano uscite le rivisitazioni de La Bella Addormentata, Don Chisciotte, La Vispa Teresa e Pollicino. Dunque Cappuccetto Rosso è, secondo me, materiale rimasto inegli archivi di Baggioli che fu ripescato per tappare qualche buco.
Ma Leondoro ci riserva anche altre sorprese. Ad esempio, ritroviamo ancora al seguito di Baggioli niente meno che Carlo Cossio (Dick Fulmine...), il quale disegnò per la collana quella che forse fu la sua ultima opera. Il personaggio si chiama Pam Pam ed è un pubblicitario che inventa i metodi più stravaganti e pazzoidi per promuovere le sue campagne. Sono storie divertenti e per nulla superate.
C'è poi il cagnolino Achille disegnato da Vilsa, pseudonimo di Sante Villani.
E c'è pure un fumetto d'importazione, il franco-belga Tif Et Tondu, di Dineur, qui nella versione di Will, col titolo Tippo e Tappo:
Infine, c'è un altro personaggio che meriterebbe di più di una veloce menzione: si tratta di Lello Kid, disegnato da Zenobio Baggioli, fratello di Vincenzo. Anche questo fumetto è risalente agli anni '50 e apparve per la prima volta in un'altra collana contenitore della Sport Editorale, Lello Kid:
La collana Lello Kid venne pubblicata tra il 1955 e il 1957 e conteneva, tra l'altro, le prime avventure del Cavaliere Sconosciuto, un interessante fumetto esotico scritto da Luigi Grecchi (la Guida dice invece Natale Perrone, ma credo che si sbagli) e disegnato da Raffaele Marcello. Uscì pochi mesi dopo l'originale francese (il nostro era la traduzione), ma in Francia ottenne un duraturo successo, mentre in Italia fece solo qualche fugace apparizione in testate inadatte, e dunque senza mai riuscire a decollare.
Collezionisticamente Parlando:
Leondoro (Editrice Imperia 1964) è composta da 6 numeri, non difficili da reperire e di modesto valore economico.
Zampanò (Sport Editoriale 1957) è composta da 9 numeri.
Lello Kid (Sport Editoriale 1955) è composta da 32 numeri.
Queste due serie sono ben più difficili della precedente, e le quotazioni sono più alte, ma non so fornire informazioni più dettagliate.
Sono alla ricerca del numero di Zampanò che contiene la "Favola Aggiornata" di Don Chisciotte (non so quale sia esattamente l'albo). Vanno bene anche delle scansioni della storia. Potete aiutarmi?
L'autore che contribuì più di tutti alla realizzazione degli albi fu Giancarlo Agnello, che ideò (o ripropose) tre eccellenti personaggi, tra cui quello che dava il nome alla testata. Agnello, che purtroppo è scomparso qualche anno fa, è uno di quei disegnatori di cui amiamo parlare in questo blog, ovvero uno di quelli che si è speso tantissimo come artigiano del fumetto ma che raramente viene ricordato. Nel suo caso, ciò è dovuto anche al fatto che dalla seconda metà degli anni '60 a quasi tutti gli '80 lavorò per l'editore francese Lug, per il quale disegnò molti albi tra cui il più noto è forse Alan Mistero della EsseGessE (che in Francia si chiamava Ombrax):
E, in Italia, fu proprio lui a disegnare i primi 4 numeri di Sadik e il n.1 di Walter Sten per l'editore Del Buono nel 1965. Le tavole di questi albi erano firmate Gian, e l'attribuzione dello pseudonimo a Giancarlo Agnello è avvenuta solo un paio di anni fa grazie alle ricerche di Luigi Marcianò che poi ha pubblicato in proposito un paio di interessantissimi articoli su Ink n.49 del Gennaio 2009 e su Fumetto n.71 dell'Ottobre 2009.
Le prime mitiche tavole di Sadik |
Non so se sono riuscito a trasmettere la portata della cosa, ma in quella scoperta ci furono due informazioni che mi fecero saltare sulla sedia: 1) Finalmente si è trovato il realizzatore grafico di Sadik, uno dei neri più belli e importanti della storia! 2) Possibile che ad Agnello i riconoscimenti siano arrivati postumi con oltre 40 anni di ritardo? Non è profondamente triste? (Col premio ANAFI, l'anno scorso, si è tentato di porre rimedo in qualche modo, ma quando è tardi è tardi).
Per Leondoro, Agnello propose 3 personaggi: il primo era Leondoro (la grafia era a volte Leon D'Oro), le avventure di un giovane leoncino antropomorfo e del suo amico scimmietta Zac. A caccia di guai per la sua voglia di divertirsi, mette sempre in agitazione suo padre Leon de Leoni e sua madre Leonora che sono anche il Re e la Regina della Foresta. Tra le idee di base per le storie quella secondo cui il padre vorrebbe abdicare in suo favore, ma Leondoro si rifiuta perché vuole fare un altro mestiere, come il Cavallo Da Corsa (!!!) o il Pilota D'Aereo:
Il secondo personaggio era Pinocchio (o Pinocchietto), una versione modernizzata del burattino di Collodi. Di questo personaggio l'Editrice Imperia pubblicò anche un album di figurine sempre disegnate da Agnello e probabilmente tratte dalle vignette degli albi (per la cronaca, Agnello realizzò anche molti altri album di figurine a cavallo tra i '50 e i '60).
L'inizio di una storia e, a fianco, la pubblicità dell'album |
E poi c'è Zampanò, un personaggio umoristico ma che richiama al neorealismo cinematografico per gli ambienti e i costumi (l'idea per il personaggio probabilmente arriva proprio dallo Zampanò de La Strada di Fellini, interpretato da Anthony Quinn). Il protagonista è un signore grassoccio senza il becco d'un quattrino che compensa la mancanza di vile denaro con la sua estrema generosità. Le sue avventure erano già apparse nella collana contenitore Zampanò tra il '57 e il '58, pubblicata dalla Sport Editoriale (che faceva sempre capo a Vincenzo Baggioli), dove Giancarlo Agnello aveva debuttato. Non è detto esplicitamente, ma pare di capire dalla Guida e dagli articoli di Marcianò che le avventure uscite su Leondoro fossero nuove. A occhio mi sembra che siano invece delle ristampe, o per lo meno delle storie disegnate all'epoca della collana Zampanò e rimaste per alcuni anni inedite (purtroppo non ho nessun numero di questa serie e non posso controllare).
Ma non è finita qui. Nel n.4 di Leondoro c'è anche una storiella autoconclusiva di 3 tavole disegnata da Agnello intitolata Cappuccetto Rosso. Il sottotitolo recita: "Favola Antica Aggiornata da Vincenzo Baggioli". Già nella collana Zampanò erano uscite alcune "Favole Aggiornate", tutte disegnate da Agnello. Secondo le mie fonti, erano uscite le rivisitazioni de La Bella Addormentata, Don Chisciotte, La Vispa Teresa e Pollicino. Dunque Cappuccetto Rosso è, secondo me, materiale rimasto inegli archivi di Baggioli che fu ripescato per tappare qualche buco.
Ma Leondoro ci riserva anche altre sorprese. Ad esempio, ritroviamo ancora al seguito di Baggioli niente meno che Carlo Cossio (Dick Fulmine...), il quale disegnò per la collana quella che forse fu la sua ultima opera. Il personaggio si chiama Pam Pam ed è un pubblicitario che inventa i metodi più stravaganti e pazzoidi per promuovere le sue campagne. Sono storie divertenti e per nulla superate.
C'è poi il cagnolino Achille disegnato da Vilsa, pseudonimo di Sante Villani.
E c'è pure un fumetto d'importazione, il franco-belga Tif Et Tondu, di Dineur, qui nella versione di Will, col titolo Tippo e Tappo:
Infine, c'è un altro personaggio che meriterebbe di più di una veloce menzione: si tratta di Lello Kid, disegnato da Zenobio Baggioli, fratello di Vincenzo. Anche questo fumetto è risalente agli anni '50 e apparve per la prima volta in un'altra collana contenitore della Sport Editorale, Lello Kid:
La collana Lello Kid venne pubblicata tra il 1955 e il 1957 e conteneva, tra l'altro, le prime avventure del Cavaliere Sconosciuto, un interessante fumetto esotico scritto da Luigi Grecchi (la Guida dice invece Natale Perrone, ma credo che si sbagli) e disegnato da Raffaele Marcello. Uscì pochi mesi dopo l'originale francese (il nostro era la traduzione), ma in Francia ottenne un duraturo successo, mentre in Italia fece solo qualche fugace apparizione in testate inadatte, e dunque senza mai riuscire a decollare.
Ma torniamo a Lello Kid. Il fascino di un personaggio come questo sta nelle avventure del tutto surreali in strani mondi magici, portentosamente evocati non solo dalla sceneggiatura ma anche dagli incredibili disegni di Bizen (lo pseudonimo di Z. Baggioli). Mi rimane un po' difficile provare a descrivere esaurientemente queste splendide illustrazioni, così ve ne propongo qualcuna e potete farvi da soli un'idea.
E con esse vi saluto con affetto e vi faccio i miei ritardatari ma autentici auguri di Buon Anno.
Collezionisticamente Parlando:
Leondoro (Editrice Imperia 1964) è composta da 6 numeri, non difficili da reperire e di modesto valore economico.
Zampanò (Sport Editoriale 1957) è composta da 9 numeri.
Lello Kid (Sport Editoriale 1955) è composta da 32 numeri.
Queste due serie sono ben più difficili della precedente, e le quotazioni sono più alte, ma non so fornire informazioni più dettagliate.
Sono alla ricerca del numero di Zampanò che contiene la "Favola Aggiornata" di Don Chisciotte (non so quale sia esattamente l'albo). Vanno bene anche delle scansioni della storia. Potete aiutarmi?
Ciao e bentornato!
RispondiEliminaCome al solito affronti argomenti interessantissimi utili a ridestare l'attenzione su autori, testate e personaggi dimenticati. D'improvviso guardando il Pinocchio di Agnello si è risvegliato qualcosa nella mia memoria, forse quelle figurine mi sono passate per le mani... chissà!
Spero che assieme al blog, che ho continuato a monitorare, (ri)parta anche il blog dei fumetti Bianconi...
Ti scrivo presto in privato per un mio progetto.
Ciao!
Bentornato Chico!
RispondiEliminaDi Leondoro ho appena acquistato il primo numero.
RispondiEliminaLello Kid ha dei prezzi molto alti come tu ben dici.
Molto interessante, bravo Chico!
RispondiEliminaPosso aggiungere che le figurine di Pimocchio non sono tratte dalle vignette delle storie, ma sono disegni originali di Agnello, con sfumature ad acquerello, non colori tipografici. Ne possiedo una, salvata alla distruzione dell'album (perché doppia e messa a suo tempo da parte).
Anch'io, comr Chico, propendo per considerare le avventure di Zampanò precedenti a quelle di Leondoro, stando all'evoluzione dgrafica di Agnello, e anche il materiale di lello Kid potrebbe essere un riciclo o un avanzo della testata omonima.
Infine, per gli interessati: ho trovato un numero di Leondoro, il 5, nella "famosa" collezione di cui parlo qui:
http://lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com/2011/01/quando-si-cede-una-collezione-di-fumetti.html
Io già lo possiedo. Se qualcuno è interessato, può farsi avanti!
Ciao a tutti!
Luca
Ciao Fede!
RispondiEliminaMooolto interessante il nuovo anno! A parte le considerazioni, sarebbe bello dedicare spesso spazi d'approfondimento come questo, puntando su seriettine anni '50 quasi sempre semi-sconosciute ai più. Una bella carica di cultura fumettistica made in Italy!
P.S.: Ti ho scritto una mail tempo fa. Fammi sapere cosa ne pensi!
Scusa la ripetizione, ma mi ero dimenticato di segnalare una cosa che mi stava a cuore: a quando uno speciale su "Saruzzo"? ;D
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