mercoledì 12 maggio 2010

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L'Artiglio d'Acciaio e L'Uomo Indistruttibile


Ho visto con piacere che a Luglio la Planeta ristamperà alcune storie dell'Artiglio d'Acciaio nella versione originale di Jesús Blasco. Qualche mese fa avevamo accennato su questo blog alle versioni italiane riprese dalla Fleetway Super Library, ma il personaggio originale, The Steel Claw, disegnato da Blasco era nato in Inghilterra nel 1962 sulla rivista Valiant e in quella versione aveva conosciuto il successo in vari paesi d'Europa (specialmente in Spagna). In Italia, al contrario, la pubblicazione del materiale di Valiant era rimasta limitata a pubblicazioni abbastanza marginali (comparve fresco fresco nel 1962 come striscia quotidiana de Il Giorno, poi dal 1963 sull' ABC dei Ragazzi). Le poche storie che ho letto dell'Artiglio d'Acciaio nella versione originale provengono tutte da pubblicazioni spagnole, che dedicarono al personaggio varie collane di buon successo.
 
 
Quando parliamo di supereroi ci vengono subito in mente quelli americani della Marvel o della DC, mentre a quelli europei ben raramente abbiamo dedicato molta attenzione. Eppure appartengono ad un mondo che ci è più vicino, con ambientazioni e comportamenti in un certo senso più familiari. Una delle cose che mi hanno colpito di un fumetto come l'italianissimo Atoman Contro Killer (Edizioni N.I.E. 1965), ad esempio, è che non solo la vittoria del bene non è affatto scontata, ma anche la società in cui si muovono i due supereroi antagonisti non è sempre composta da persone buone e indifese, ma più spesso da esseri viscidi e interessati, che pensano anzitutto al proprio tornaconto. Il supereroe inglese The Spider (che in italiano è noto come Spiderman) all'inizio si fa chiamare il Re del Crimine e vuole conquistare il mondo, per poi scoprire la sua natura di buono e passare dalla parte della giustizia. Ma non tutti i lettori italiani sanno che anche un personaggio come l'Artiglio d'Acciaio ha vissuto la sua contraddizione: trovandosi all'improvviso dotato di superpoteri come l'invisibilità, la prima idea che gli è venuta in mente non è stata certo quella di salvare il mondo, ma di svaligiare banche e diventare ricco.
 
 
E uno dei principali motivi che lo spinge a cambiare vita è solo l'incertezza della sua condizione, il fatto che da un momento all'altro può ritornare visibile rischiando di essere catturato. Una condizione che è anche il simbolo dell'imperfezione, dell'incapacità di dominarsi completamente e di vivere secondo un criterio che si è scelto come proprio.
 

Un' altra cosa poco nota ai lettori italiani è che, qualche anno dopo Steel Claw, Jesús Blasco disegnò un altro supereroe che non ebbe però lo stesso successo e la stessa diffusione. Si tratta dell'Uomo Indistruttibile, The Indestructible Man, che inizò ad essere pubblicato sul settimanale della Fleetway Jag, pubblicato a partire dall'Aprle del 1968 e che rimase in edicola solamente per 48 uscite (le foto provengono dal blog Blimey!)


 
 L'Uomo Indistruttibile è inedito in Italia (che io sappia) e anche negli altri paesi Europei non venne preso in considerazione. Come l'Artiglio d'Acciaio, può diventare invisibile, e trae i suoi poteri dalla divinità egizia Osiride.Un personaggio non certo originalissimo ma che non meriterebbe l'oblio, se non altro per i bei disegni del maestro spagnolo. Ma per il momento non è mai stato ristampato neanche in inglese.



1 commento:

  1. commento di saurilla: casualmente ho appena finito di leggere una delle storie dell'artiglio d'acciaio pubblicate su LIBER POCKET n° 3 - OKAY! POCKET della Sansoni.
    Lettura avvincente e disegni strepitosi.
    Vedere le tavole di Blasco in dimensioni pocket ,goduria per gli occhi. In questa epoca photoshoppata e gotico-essenziale leggere e vedere pura arte pennellatoria oltre che nostalgia crea tristezza per la decadenza del tratto dei fumetti odierni.

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